Il ruolo del conglomerato cementizio ha assunto una tale importanza e diffusione nell’architettura che ci circonda, che spesso siamo portati, con molta superficialità tra l’altro, a dare per acquisiti concetti basilari per la sua composizione, demandando ad altri la verifica ed il controllo delle fasi operative per il suo confezionamento. La possibilità di realizzare un conglomerato cementizio nelle più svariate condizioni, dal piccolo cantiere di campagna al moderno stabilimento per la produzione di elementi prefabbricati, fanno sì che spesso, in tutte le situazioni intermedie di impiego, gli addetti ai lavori operino per comparti, dimenticando di rappresentare a se stessi il quadro completo e complesso delle sue diverse fasi produttive, con il rischio ricorrente di commettere, per superficialità, errori estremamente gravi, che possono condurre a conseguenze a volte disastrose. L’idea invalsa fino a pochi decenni fa, che il cemento armato duri per l’eternità, non è purtroppo più troppo realistica e deve essere completamente rivista alla luce di tutta una serie di verifiche e sperimentazioni (volute e purtroppo imposte da fenomeni naturali) che hanno dato segnali di preoccupante debolezza e limitata durabilità. Ci si stupisce, in occasione di calamità naturali che cancellano di colpo il concetto di indistruttibilità generalmente invalso per il “cemento armato”, di fronte a conglomerati di tale ridotta resistenza da sfiorare l’incoerenza, puntando il dito accusatore verso chi, per mere speculazioni economiche, avrebbe impiegato materiali inadeguati con dosaggi insufficienti, dimenticando che invece spesso è in assoluta buona fede che nella ignoranza di semplici e basilari regole produttive che si commettono gli errori. Ed in effetti non sempre si ha la necessaria competenza per individuare con chiarezza ed esattezza i ruoli che i vari componenti di un conglomerato giocano agli effetti delle sue successive future caratteristiche: spesso non si è in grado di stabilire regole precise che garantiscano, in ogni situazione, la soluzione più opportuna da adottare per garantire la sua buona qualità. Sembra quindi interessante indicare i più importanti problemi che normalmente si presentano nella pratica corrente, indicando il modo migliore per risolverli. Le notizie e considerazioni che seguono tendono a fornire una rappresentazione esatta e per quanto più possibile pratica a garantire un sufficiente livello cognitivo per coloro che si troveranno ad operare in cantiere.
I CONGLOMERATI CEMENTIZI - Tecnologia produttiva e pratica d'impiego / Gagliardi, Roberto. - (2009).
I CONGLOMERATI CEMENTIZI - Tecnologia produttiva e pratica d'impiego
GAGLIARDI, ROBERTO
2009-01-01
Abstract
Il ruolo del conglomerato cementizio ha assunto una tale importanza e diffusione nell’architettura che ci circonda, che spesso siamo portati, con molta superficialità tra l’altro, a dare per acquisiti concetti basilari per la sua composizione, demandando ad altri la verifica ed il controllo delle fasi operative per il suo confezionamento. La possibilità di realizzare un conglomerato cementizio nelle più svariate condizioni, dal piccolo cantiere di campagna al moderno stabilimento per la produzione di elementi prefabbricati, fanno sì che spesso, in tutte le situazioni intermedie di impiego, gli addetti ai lavori operino per comparti, dimenticando di rappresentare a se stessi il quadro completo e complesso delle sue diverse fasi produttive, con il rischio ricorrente di commettere, per superficialità, errori estremamente gravi, che possono condurre a conseguenze a volte disastrose. L’idea invalsa fino a pochi decenni fa, che il cemento armato duri per l’eternità, non è purtroppo più troppo realistica e deve essere completamente rivista alla luce di tutta una serie di verifiche e sperimentazioni (volute e purtroppo imposte da fenomeni naturali) che hanno dato segnali di preoccupante debolezza e limitata durabilità. Ci si stupisce, in occasione di calamità naturali che cancellano di colpo il concetto di indistruttibilità generalmente invalso per il “cemento armato”, di fronte a conglomerati di tale ridotta resistenza da sfiorare l’incoerenza, puntando il dito accusatore verso chi, per mere speculazioni economiche, avrebbe impiegato materiali inadeguati con dosaggi insufficienti, dimenticando che invece spesso è in assoluta buona fede che nella ignoranza di semplici e basilari regole produttive che si commettono gli errori. Ed in effetti non sempre si ha la necessaria competenza per individuare con chiarezza ed esattezza i ruoli che i vari componenti di un conglomerato giocano agli effetti delle sue successive future caratteristiche: spesso non si è in grado di stabilire regole precise che garantiscano, in ogni situazione, la soluzione più opportuna da adottare per garantire la sua buona qualità. Sembra quindi interessante indicare i più importanti problemi che normalmente si presentano nella pratica corrente, indicando il modo migliore per risolverli. Le notizie e considerazioni che seguono tendono a fornire una rappresentazione esatta e per quanto più possibile pratica a garantire un sufficiente livello cognitivo per coloro che si troveranno ad operare in cantiere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.