La monografia mette a confronto la prima e la seconda generazione di migranti albanesi presenti nella Regione Marche nel 2005. Mentre i genitori possono essere definiti la generazione della partenza, con forte ancoraggio culturale, necessario per affrontare le difficoltà dell’inserimento in Italia, i loro figli possono essere definiti la generazione dell’arrivo, con forme di disagio meno apparenti ma non meno sofferte. Per le seconde generazioni, il confronto con le loro origini appare ambivalente, ove la perdita di una grande narrazione, riferita all’esodo, crea pericoli di frammentazione della loro esperienza, riducendo la certezza di riferimenti culturali ai quali non si può rinunciare. Nel primo capitolo qui allegato, muovendo da una critica allo storicismo, si affronta il tema della costruzione di una memoria collettiva ambivalente, che si nutre sia di storia, sia di storie personali. Il confronto di due storie di vita di prima generazione con una di seconda generazione mostra il passaggio da forme d’identità legate alla nostalgia in negativo (la prigione) e in positivo (la casa), a forme d’identità con maggiori connotati progettuali (la soglia).
Fuori dalla linearità delle cose semplici. Migranti albanesi di prima e seconda generazione / Pattarin, Ennio. - 1:(2007), pp. 3-237.
Fuori dalla linearità delle cose semplici. Migranti albanesi di prima e seconda generazione.
PATTARIN, Ennio
2007-01-01
Abstract
La monografia mette a confronto la prima e la seconda generazione di migranti albanesi presenti nella Regione Marche nel 2005. Mentre i genitori possono essere definiti la generazione della partenza, con forte ancoraggio culturale, necessario per affrontare le difficoltà dell’inserimento in Italia, i loro figli possono essere definiti la generazione dell’arrivo, con forme di disagio meno apparenti ma non meno sofferte. Per le seconde generazioni, il confronto con le loro origini appare ambivalente, ove la perdita di una grande narrazione, riferita all’esodo, crea pericoli di frammentazione della loro esperienza, riducendo la certezza di riferimenti culturali ai quali non si può rinunciare. Nel primo capitolo qui allegato, muovendo da una critica allo storicismo, si affronta il tema della costruzione di una memoria collettiva ambivalente, che si nutre sia di storia, sia di storie personali. Il confronto di due storie di vita di prima generazione con una di seconda generazione mostra il passaggio da forme d’identità legate alla nostalgia in negativo (la prigione) e in positivo (la casa), a forme d’identità con maggiori connotati progettuali (la soglia).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.