Un’attenta lettura del quadro relativo ai biocarburanti mette in luce come - a livello nazionale - almeno due punti di vista che probabilmente non sono ancora state messe seriamente a confronto: la prima di tipo "agricolo-centrica", basata sul concetto di “circuito corto", che vede in questi prodotti una opportunità di sostegno al reddito dell'azienda agricola e che probabilmente porterebbe alla produzione di 0,1-0,2 Mtep/anno (entità quasi trascurabile dal punto di vista della pianificazione energetica); la seconda di tipo “economico-europeo", centrata sull'obiettivo di conseguire un utilizzo a livello nazionale e in prospettiva di 4,2 Mtep/anno di carburanti rinnovabili. Ciò richiederebbe: (a) I'investimento di 400-600.000 ha domestici a colture energetiche dedicate, oltre all'importazione di rapporti di collaborazione bi- o multi-laterali con paesi dell'Unione a vocazione agricola e/o con i Paesi in Via di Sviluppo; (b) il necessario impegno della ricerca nel settore agronomico per aumentare le produzioni agricole e in quello petrolchimico, per sviluppare tecnologie e impianti di seconda generazione. In questo contesto il lavoro prende in esame le filiere basate sulla produzione di biodiesel ottenuto da sostanze grasse di origine nazionale e ne analizza le caratteristiche tecniche con particolare riferimento al recupero dei sottoprodotti.
Biodiesel, olio per autotrazione e valorizzazione dei sottoprodotti / Riva, Giovanni Luca; FOPPA PEDRETTI, Ester; Toscano, Giuseppe. - (2009), pp. 245-264.
Biodiesel, olio per autotrazione e valorizzazione dei sottoprodotti
RIVA, Giovanni Luca;FOPPA PEDRETTI, Ester;TOSCANO, Giuseppe
2009-01-01
Abstract
Un’attenta lettura del quadro relativo ai biocarburanti mette in luce come - a livello nazionale - almeno due punti di vista che probabilmente non sono ancora state messe seriamente a confronto: la prima di tipo "agricolo-centrica", basata sul concetto di “circuito corto", che vede in questi prodotti una opportunità di sostegno al reddito dell'azienda agricola e che probabilmente porterebbe alla produzione di 0,1-0,2 Mtep/anno (entità quasi trascurabile dal punto di vista della pianificazione energetica); la seconda di tipo “economico-europeo", centrata sull'obiettivo di conseguire un utilizzo a livello nazionale e in prospettiva di 4,2 Mtep/anno di carburanti rinnovabili. Ciò richiederebbe: (a) I'investimento di 400-600.000 ha domestici a colture energetiche dedicate, oltre all'importazione di rapporti di collaborazione bi- o multi-laterali con paesi dell'Unione a vocazione agricola e/o con i Paesi in Via di Sviluppo; (b) il necessario impegno della ricerca nel settore agronomico per aumentare le produzioni agricole e in quello petrolchimico, per sviluppare tecnologie e impianti di seconda generazione. In questo contesto il lavoro prende in esame le filiere basate sulla produzione di biodiesel ottenuto da sostanze grasse di origine nazionale e ne analizza le caratteristiche tecniche con particolare riferimento al recupero dei sottoprodotti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.