Un suolo sano, in grado di adempiere alle sue molteplici funzioni ecologiche è alla base dell’attuale strategia tematica dell’Unione Europea. Il ruolo del settore agricolo e della gestione della viticoltura moderna in Italia è cruciale e riconosciuto. L’inerbimento è stato riscoperto recentemente come pratica conservativa che aiuta a garantire l’equilibrio dell’agroecosistema attraverso il mantenimento della fertilità del suolo ed esercitando un ruolo importante nell’attenuazione di contaminazione ed erosione. L’indagine verte sulla valutazione delle proprietà chimiche, fisico-chimiche e biochimiche del suolo di un vigneto con interfilari inerbiti naturalmente o seminati a trifoglio (Trifolium alexandrinum). Lo scopo è quello di identificare quale delle due proposte di gestione sia più efficace ed efficiente nella conservazione ed eventuale miglioramento della fertilità del suolo oggetto di studio. Sono stati prelevati campioni di suolo a due profondità (0-20 e 20-40 cm) per ognuna delle due tesi più un controllo negativo individuato nella capezzagna della parcella considerata. Su tutti i campioni sono state effettuate analisi di caratterizzazione del suolo, della sostanza organica e misure della sua attività microbica. Il contenuto di sostanza organica è risultato essere pari a 1.6, 1.3 e 1%, rispettivamente nelle tesi ad inerbimento naturale, trifoglio e controllo. Non sono state riscontrate differenze in termini di carbonio estraibile totale (TEC) tra i trattamenti, con una frazione umica maggiore nei campioni superficiali con inerbimento a trifoglio. per quanto riguarda il contenuto in C-biomassa non si sono osservate differenze significative (ad esclusione di quelle legate alla profondità di prelievo) fra le tesi con valore più elevato nell’inerbimento a trifoglio. Nei suoli inerbiti a trifoglio si osservano i valori più elevati dell’attività idrolitica globale (FDA), dell’attività betaglucosamminidasica (NAG) e betaglucosidasica. L’attività ortodifenolossidasica risulta maggiore nei campioni controllo, probabilmente in relazione al maggior contenuto di acidi fulvici precursori del processo di umificazione. L’attivita fosfatasica è in linea con la dotazione di fosforo assimilabile misurata nei campioni con valori più alti laddove questo è risultato minore. I risultati ottenuti dalle analisi condotte portano ad individuare nell’inerbimento a trifoglio la strategia conservativa migliore per garantire e preservare la fertilità del suolo per una viticoltura sostenibile.

Effetti di inerbimento sulla sostanza organica e sulla componente microbica del suolo in vigneto / Tagliabue, Francesca; Marini, Enrica; DE BERNARDI, Arianna; Brunetti, Gianluca; Boaretto Rossa, Uberson; Puglisi, Edoardo; Casucci, Cristiano; Vischetti, Costantino. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 78-78. (Intervento presentato al convegno Sinergie nel sistema suolo-pianta per la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare tenutosi a Palermo nel 12-15/09/2023).

Effetti di inerbimento sulla sostanza organica e sulla componente microbica del suolo in vigneto

Francesca Tagliabue;Enrica Marini;Arianna De Bernardi;Gianluca Brunetti;Cristiano Casucci;Costantino Vischetti
2023-01-01

Abstract

Un suolo sano, in grado di adempiere alle sue molteplici funzioni ecologiche è alla base dell’attuale strategia tematica dell’Unione Europea. Il ruolo del settore agricolo e della gestione della viticoltura moderna in Italia è cruciale e riconosciuto. L’inerbimento è stato riscoperto recentemente come pratica conservativa che aiuta a garantire l’equilibrio dell’agroecosistema attraverso il mantenimento della fertilità del suolo ed esercitando un ruolo importante nell’attenuazione di contaminazione ed erosione. L’indagine verte sulla valutazione delle proprietà chimiche, fisico-chimiche e biochimiche del suolo di un vigneto con interfilari inerbiti naturalmente o seminati a trifoglio (Trifolium alexandrinum). Lo scopo è quello di identificare quale delle due proposte di gestione sia più efficace ed efficiente nella conservazione ed eventuale miglioramento della fertilità del suolo oggetto di studio. Sono stati prelevati campioni di suolo a due profondità (0-20 e 20-40 cm) per ognuna delle due tesi più un controllo negativo individuato nella capezzagna della parcella considerata. Su tutti i campioni sono state effettuate analisi di caratterizzazione del suolo, della sostanza organica e misure della sua attività microbica. Il contenuto di sostanza organica è risultato essere pari a 1.6, 1.3 e 1%, rispettivamente nelle tesi ad inerbimento naturale, trifoglio e controllo. Non sono state riscontrate differenze in termini di carbonio estraibile totale (TEC) tra i trattamenti, con una frazione umica maggiore nei campioni superficiali con inerbimento a trifoglio. per quanto riguarda il contenuto in C-biomassa non si sono osservate differenze significative (ad esclusione di quelle legate alla profondità di prelievo) fra le tesi con valore più elevato nell’inerbimento a trifoglio. Nei suoli inerbiti a trifoglio si osservano i valori più elevati dell’attività idrolitica globale (FDA), dell’attività betaglucosamminidasica (NAG) e betaglucosidasica. L’attività ortodifenolossidasica risulta maggiore nei campioni controllo, probabilmente in relazione al maggior contenuto di acidi fulvici precursori del processo di umificazione. L’attivita fosfatasica è in linea con la dotazione di fosforo assimilabile misurata nei campioni con valori più alti laddove questo è risultato minore. I risultati ottenuti dalle analisi condotte portano ad individuare nell’inerbimento a trifoglio la strategia conservativa migliore per garantire e preservare la fertilità del suolo per una viticoltura sostenibile.
2023
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