L’ imponente diffusione di plastica nell’ambiente ha spinto la comunità scientifica a proporla come indicatore stratigrafico geologico dell’era dell’Antropocene. Tra le proposte volte al contenimento di questo tipo di inquinamento spiccano, oltre alla riduzione della produzione di oggetti monouso, lo sviluppo di nuovi materiali in grado di sopperire alle funzioni della plastica convenzionale, ma che siano in grado di biodegradarsi in tempi ammissibili, come le bioplastiche. Nel mercato dei manufatti bioplastici, il settore degli imballaggi è trainante. La richiesta crescente di alternative sostenibili per il packaging da risorse rinnovabili è fortemente incentivata, per ridurre sprechi promuovendo il riciclo di materiale di scarto all’interno di progetti di economia circolare. Il presente lavoro, si concentra sullo studio della disintegrazione e sulla valutazione dell’eventuale ecotossicità di un packaging innovativo bio-based costituito prevalentemente da paglia compressa e film bioplastico. Di questo imballaggio è stata valutata la disintegrabilità fisica e l’evoluzione microbiologica in un processo aerobico di compostaggio, il packaging è stato testato alle concentrazioni del 6 e 2% (w/w) mescolandolo ad un substrato costituito da scarti organici. Dal ventunesimo giorno, ogni tre settimane, sono stati condotti campionamenti per valutare l’ipotesi di disintegrazione accelerata e sono stati prelevati dei campioni per condurre l’analisi microbiologica (Next Generation Sequencing; NGS). A fine processo il compost ottenuto e i residui di bioplastica sopra vaglio di 2 mm sono stati testati separatamente addizionati a diverse concentrazioni ad un suolo artificiale standard, per valutarne gli effetti tossicologici sul lombrico Eisenia fetida in termini di fertilità, biomassa, danno genotossico (Comet Assay) e microbioma intestinale (NGS). I risultati del compostaggio hanno mostrato livelli di disintegrazione elevati e vicini alla soglia del 90% già dal primo campionamento in entrambe le tesi. I residui del biopolimero a seguito del processo di compostaggio sono risultati ininfluenti sull’attività riproduttiva dei lombrichi. Al contrario il compost al 20% ha stimolato significativamente la fertilità, ma alla dose del 40% questo effetto non è stato mantenuto ed all’80% è stata invece registrata mortalità. A livello di danni precoci al DNA si nota un trend dose dipendente con l’aggiunta di compost, probabilmente a causa dell’elevata salinità di questa matrice. Le analisi riguardanti la metagenomica sono in corso.
Valutazione della disintegrabilità di un biopackaging e dell’ecotossicità dei suoi prodotti di compostaggio su Eisenia fetida e microorganismi / Marini, Enrica; DE BERNARDI, Arianna; Tagliabue, Francesca; Bandini, Francesca; Brunetti, Gianluca; Boaretto Rossa, Uberson; Puglisi, Edoardo; Casucci, Cristiano; Vischetti, Costantino. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 53-53. (Intervento presentato al convegno Sinergie nel sistema suolo-pianta per la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare tenutosi a Palermo nel 12-15/09/2023).
Valutazione della disintegrabilità di un biopackaging e dell’ecotossicità dei suoi prodotti di compostaggio su Eisenia fetida e microorganismi.
Enrica Marini;Arianna De Bernardi;Francesca Tagliabue;Gianluca Brunetti;Cristiano Casucci;Costantino Vischetti
2023-01-01
Abstract
L’ imponente diffusione di plastica nell’ambiente ha spinto la comunità scientifica a proporla come indicatore stratigrafico geologico dell’era dell’Antropocene. Tra le proposte volte al contenimento di questo tipo di inquinamento spiccano, oltre alla riduzione della produzione di oggetti monouso, lo sviluppo di nuovi materiali in grado di sopperire alle funzioni della plastica convenzionale, ma che siano in grado di biodegradarsi in tempi ammissibili, come le bioplastiche. Nel mercato dei manufatti bioplastici, il settore degli imballaggi è trainante. La richiesta crescente di alternative sostenibili per il packaging da risorse rinnovabili è fortemente incentivata, per ridurre sprechi promuovendo il riciclo di materiale di scarto all’interno di progetti di economia circolare. Il presente lavoro, si concentra sullo studio della disintegrazione e sulla valutazione dell’eventuale ecotossicità di un packaging innovativo bio-based costituito prevalentemente da paglia compressa e film bioplastico. Di questo imballaggio è stata valutata la disintegrabilità fisica e l’evoluzione microbiologica in un processo aerobico di compostaggio, il packaging è stato testato alle concentrazioni del 6 e 2% (w/w) mescolandolo ad un substrato costituito da scarti organici. Dal ventunesimo giorno, ogni tre settimane, sono stati condotti campionamenti per valutare l’ipotesi di disintegrazione accelerata e sono stati prelevati dei campioni per condurre l’analisi microbiologica (Next Generation Sequencing; NGS). A fine processo il compost ottenuto e i residui di bioplastica sopra vaglio di 2 mm sono stati testati separatamente addizionati a diverse concentrazioni ad un suolo artificiale standard, per valutarne gli effetti tossicologici sul lombrico Eisenia fetida in termini di fertilità, biomassa, danno genotossico (Comet Assay) e microbioma intestinale (NGS). I risultati del compostaggio hanno mostrato livelli di disintegrazione elevati e vicini alla soglia del 90% già dal primo campionamento in entrambe le tesi. I residui del biopolimero a seguito del processo di compostaggio sono risultati ininfluenti sull’attività riproduttiva dei lombrichi. Al contrario il compost al 20% ha stimolato significativamente la fertilità, ma alla dose del 40% questo effetto non è stato mantenuto ed all’80% è stata invece registrata mortalità. A livello di danni precoci al DNA si nota un trend dose dipendente con l’aggiunta di compost, probabilmente a causa dell’elevata salinità di questa matrice. Le analisi riguardanti la metagenomica sono in corso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.