Il contributo parte dalla valutazione di un rapporto di forza squilibrato tra gli attori della trasformazione della città e del territorio e di una divaricazione tra i valori fondamentali dell’Urbanistica di dignità, integrità, uguaglianza, da un lato, e contenuti e procedure del fare urbanistico consolidato, dall’altro. Si procede poi con la verifica della possibilità di salvare tali valori cambiando invece il paradigma di un’Urbanistica intesa come portatrice di un pensiero accademico super partes, generatore di regole che non distinguono le opposte fazioni in gioco; regole applicate, in egual misura, a sfruttatori e defraudati di risorse preziose e limitate. L’obiettivo perseguito è quindi quello di avanzare la proposta di una “scelta di campo” dell’Urbanistica a favore della popolazione più fragile, anche con specifico riferimento alla protezione dai rischi. La metodica messa in atto per perseguire tale scelta “divisiva” è quella di mettere in dicsussione gli attrezzi consolidati del potere regolatorio urbanistico, ponendo un forte impegno attuativo nei confronti della parte di società meno rappresentata e priva di ascolto. I risultati del lavoro si concretizzano, in primo luogo, nella specificazione dettagliata di alcuni contenuti da inserire negli strumenti urbanistici e territoriali di protezione dai rischi sismici, pandemici e bellici. In secondo luogo, viene proposto l’inserimento irrinunciabile, in ogni strumento urbanistico, di attenzioni normative, procedurali e grafiche, nei confronti degli attori più fragili del processo pianificatorio. Nelle conclusioni si prende atto che non è possibile attenuare le disuguaglianze sociali spazio-temporali in relazione al rischio globale senza ridefinire i rapporti tra spazi e tempi della città, tra contrasto e convivenza con il rischio, tra città immobile e città mutante, tra accentramento e diffusione, tra progettualità deterministica e soluzioni dinamiche, tempi e usi della città, flessibili, temporanei ed incerti.

E se confermassimo i “valori” ma facessimo saltare, a favore dei più fragili, il tavolo sulle modalità consolidate per il loro perseguimento? / Bedini, Maria Angela; Bronzini, Fabio. - ELETTRONICO. - 05:(2023), pp. 19-27.

E se confermassimo i “valori” ma facessimo saltare, a favore dei più fragili, il tavolo sulle modalità consolidate per il loro perseguimento?

Maria Angela Bedini
;
Fabio Bronzini
2023-01-01

Abstract

Il contributo parte dalla valutazione di un rapporto di forza squilibrato tra gli attori della trasformazione della città e del territorio e di una divaricazione tra i valori fondamentali dell’Urbanistica di dignità, integrità, uguaglianza, da un lato, e contenuti e procedure del fare urbanistico consolidato, dall’altro. Si procede poi con la verifica della possibilità di salvare tali valori cambiando invece il paradigma di un’Urbanistica intesa come portatrice di un pensiero accademico super partes, generatore di regole che non distinguono le opposte fazioni in gioco; regole applicate, in egual misura, a sfruttatori e defraudati di risorse preziose e limitate. L’obiettivo perseguito è quindi quello di avanzare la proposta di una “scelta di campo” dell’Urbanistica a favore della popolazione più fragile, anche con specifico riferimento alla protezione dai rischi. La metodica messa in atto per perseguire tale scelta “divisiva” è quella di mettere in dicsussione gli attrezzi consolidati del potere regolatorio urbanistico, ponendo un forte impegno attuativo nei confronti della parte di società meno rappresentata e priva di ascolto. I risultati del lavoro si concretizzano, in primo luogo, nella specificazione dettagliata di alcuni contenuti da inserire negli strumenti urbanistici e territoriali di protezione dai rischi sismici, pandemici e bellici. In secondo luogo, viene proposto l’inserimento irrinunciabile, in ogni strumento urbanistico, di attenzioni normative, procedurali e grafiche, nei confronti degli attori più fragili del processo pianificatorio. Nelle conclusioni si prende atto che non è possibile attenuare le disuguaglianze sociali spazio-temporali in relazione al rischio globale senza ridefinire i rapporti tra spazi e tempi della città, tra contrasto e convivenza con il rischio, tra città immobile e città mutante, tra accentramento e diffusione, tra progettualità deterministica e soluzioni dinamiche, tempi e usi della città, flessibili, temporanei ed incerti.
2023
Agire collettivo e rapporto tra attori nel governo del territorio
978-88-99237-47-9
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