Cos’è la città? Quali memorie, quali significati e quali valori conserva oggi? Cosa vuol dire vivere e abitare la città? Quali metodi e quali strumenti abbiamo per comprenderla? Cosa vuol dire governare la città e le sue trasformazioni? Il mio contributo parte da questi interrogativi per ripercorrere alcune tappe del pensiero critico sulla cultura della città, a partire dai testi seminali di Louis Mumford, Kevin Lynch, Christian Norberg-Schulz e poi alle esperienze dell'Italia minore di Jan Gehl, Ralph Erskine e Giancarlo De Carlo. Il dialogo con il pensiero filosofico proposto nelle lezioni del corso ha aperti orizzonti significativi per una nuova stagione del progetto urbano che metta al centro ponga al centro la persona e la comunità, ma sappia anche chiamare in causa la memoria. La memoria in quanto debito è quella che ci consente di recuperare un patrimonio fragile, i riti che sono scomparsi, quelli che davano significato alle piazze che oggi non riconosciamo più, che vanno ripensati nei loro valori. Da qui, la promessa e l’impegno di allenare i nostri sensi a conoscere e riconoscere la città ed entrare in sintonia con il genio del luogo per misurare i limiti delle trasformazioni, per ascoltare le potenzialità dei luoghi in piena sintonia con le comunità che li abitano.

Abitare i luoghi tra debito e promessa. Il punto di vista della storia urbana / Alici, Antonello. - STAMPA. - (2023), pp. 121-132.

Abitare i luoghi tra debito e promessa. Il punto di vista della storia urbana

Antonello Alici
Writing – Review & Editing
2023-01-01

Abstract

Cos’è la città? Quali memorie, quali significati e quali valori conserva oggi? Cosa vuol dire vivere e abitare la città? Quali metodi e quali strumenti abbiamo per comprenderla? Cosa vuol dire governare la città e le sue trasformazioni? Il mio contributo parte da questi interrogativi per ripercorrere alcune tappe del pensiero critico sulla cultura della città, a partire dai testi seminali di Louis Mumford, Kevin Lynch, Christian Norberg-Schulz e poi alle esperienze dell'Italia minore di Jan Gehl, Ralph Erskine e Giancarlo De Carlo. Il dialogo con il pensiero filosofico proposto nelle lezioni del corso ha aperti orizzonti significativi per una nuova stagione del progetto urbano che metta al centro ponga al centro la persona e la comunità, ma sappia anche chiamare in causa la memoria. La memoria in quanto debito è quella che ci consente di recuperare un patrimonio fragile, i riti che sono scomparsi, quelli che davano significato alle piazze che oggi non riconosciamo più, che vanno ripensati nei loro valori. Da qui, la promessa e l’impegno di allenare i nostri sensi a conoscere e riconoscere la città ed entrare in sintonia con il genio del luogo per misurare i limiti delle trasformazioni, per ascoltare le potenzialità dei luoghi in piena sintonia con le comunità che li abitano.
2023
Debito e promessa. Tra dipendenza e autonomia
9788835146766
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/317151
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