Il libro contiene una ricerca applicata che ha visto come protagonisti, da un lato l’Università Politecnica delle Marche, con il Dipartimento di Management ed il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche, dall’altro Diasen. Un lavoro di ricerca, cofinanziato dalla Fondazione Cariverona, che è stato sintetizzato con il neologismo €codomus, termine che racchiude il senso di una sfida - ambientale, ingegneristica ed economica – volta a stimare il valore monetario, cioè in euro, che le persone soggettivamente attribuiscono alle loro preferenze di realizzazione di una ristrutturazione ambientalmente sostenibile, con una particolare attenzione per gli attributi intangibili dell’esperimento di scelta. In particolare, presentando degli scenari di scelta caratterizzati dall’applicazione di criteri, metodologie e punteggi di carattere tecnico-ingegneristico, si è misurata la disponibilità delle persone a pagare per raggiungere obietti di sostenibilità ambientale e di comfort della ristrutturazione immobiliare. Durante i due anni della ricerca, particolarmente complicati dal sopravvenire di fattori esogeni inattesi (pandemia e Superbonus) si sono svolte diverse iniziative che hanno permesso di analizzare le preferenze di scelta 435 individui, per quasi la metà giovani studenti (48%), poi professionisti dell’edilizia (34%), imprenditori (3%) ed altre occupazioni (15%). Innanzitutto, il primo dato sorprendente che merge dalla ricerca è che i giovani si presentano molto meno come “green consumers”, dichiarandosi meno rispettosi dell’ambiente e meno preoccupati delle questioni ambientali rispetto al resto degli intervistati, più senior. Ma i risultati più innovativi della ricerca, ovvero quali attributi incidono nelle preferenze di ristrutturazione immobiliare, dai calcoli effettuati emerge una predisposizione di tutti intervistati a pagare una somma maggiore per incrementare il proprio comfort abitativo e in misura minore per raggiungere la sostenibilità dell’intervento. Più nello specifico, gli intervistati sono disposti a pagare un 30% circa del valore dell’investimento per conseguire il comfort abitativo e il 20% circa dello stesso valore per la sostenibilità. Se per gli imprenditori e i lavoratori dipendenti non di settore edile ed i pensionati, il rapporto è sempre a favore del comfort abitativo, in un rapporto di 1 a 1,1, per i giovani under-25 questo rapporto sale, di poco, fino a 1,3. Rimarcabile invece è che per i professionisti esperti del settore, il rapporto arriva addirittura a 2,3. In altri termini, per i professionisti del settore edile, fatta pari a 100 € la somma che essi sono disposti a pagare per la sostenibilità dell’intervento, essi sono disposti a pagare 230 € per acquisire il comfort abitativo. Non meno rilevante, da questa ricerca, emerge poi come abbia prevalso la componente di comunicazione dei concetti che sono usati a volte per sollecitare le preferenze: gli intervistati sono stati positivamente stimolati dai valori impliciti contenuti nella dimensione intangibile/immateriale della sostenibilità, rappresentata come punteggio sintetico ottenuto dall’applicazione del protocollo ITACA, mentre hanno dimostrato un interesse minore a ricevere quella parte di informazione tecnico-ambientale che ne è a fondamento (i valori energetico-ambientali, come la riduzione di emissioni di CO2 [kg/m2anno] e la riduzione del fabbisogno di energia da fonti non rinnovabili [kWh/m2anno]). Questa ricerca si conclude con l’auspicio che una crescita delle conoscenze sulle diverse soluzioni tecniche esistenti, per una edificazione sostenibile, dovrebbe consentire la convergenza dei valori intangibili di comfort e sostenibilità, in una dimensione composita ed innovativa di “comfort sostenibile”. Si dovrebbe favorire l’orientamento delle scelte individuali verso soluzioni di bioedilizia, da considerare anche attrattive dal punto di vista economico, superando le antinomie tra egoismo ed altruismo, nell’attesa che le persone quando scelgono per il benessere del “sé stessi” possono anche tutelare il benessere della collettività.

Il comfort sostenibile / DI PERNA, Costanzo; Lucarelli, Caterina; Diego, Mingarelli; Mazzoli, Camilla. - STAMPA. - (2022).

Il comfort sostenibile

Costanzo Di Perna;Caterina Lucarelli
;
MAZZOLI, Camilla
2022-01-01

Abstract

Il libro contiene una ricerca applicata che ha visto come protagonisti, da un lato l’Università Politecnica delle Marche, con il Dipartimento di Management ed il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche, dall’altro Diasen. Un lavoro di ricerca, cofinanziato dalla Fondazione Cariverona, che è stato sintetizzato con il neologismo €codomus, termine che racchiude il senso di una sfida - ambientale, ingegneristica ed economica – volta a stimare il valore monetario, cioè in euro, che le persone soggettivamente attribuiscono alle loro preferenze di realizzazione di una ristrutturazione ambientalmente sostenibile, con una particolare attenzione per gli attributi intangibili dell’esperimento di scelta. In particolare, presentando degli scenari di scelta caratterizzati dall’applicazione di criteri, metodologie e punteggi di carattere tecnico-ingegneristico, si è misurata la disponibilità delle persone a pagare per raggiungere obietti di sostenibilità ambientale e di comfort della ristrutturazione immobiliare. Durante i due anni della ricerca, particolarmente complicati dal sopravvenire di fattori esogeni inattesi (pandemia e Superbonus) si sono svolte diverse iniziative che hanno permesso di analizzare le preferenze di scelta 435 individui, per quasi la metà giovani studenti (48%), poi professionisti dell’edilizia (34%), imprenditori (3%) ed altre occupazioni (15%). Innanzitutto, il primo dato sorprendente che merge dalla ricerca è che i giovani si presentano molto meno come “green consumers”, dichiarandosi meno rispettosi dell’ambiente e meno preoccupati delle questioni ambientali rispetto al resto degli intervistati, più senior. Ma i risultati più innovativi della ricerca, ovvero quali attributi incidono nelle preferenze di ristrutturazione immobiliare, dai calcoli effettuati emerge una predisposizione di tutti intervistati a pagare una somma maggiore per incrementare il proprio comfort abitativo e in misura minore per raggiungere la sostenibilità dell’intervento. Più nello specifico, gli intervistati sono disposti a pagare un 30% circa del valore dell’investimento per conseguire il comfort abitativo e il 20% circa dello stesso valore per la sostenibilità. Se per gli imprenditori e i lavoratori dipendenti non di settore edile ed i pensionati, il rapporto è sempre a favore del comfort abitativo, in un rapporto di 1 a 1,1, per i giovani under-25 questo rapporto sale, di poco, fino a 1,3. Rimarcabile invece è che per i professionisti esperti del settore, il rapporto arriva addirittura a 2,3. In altri termini, per i professionisti del settore edile, fatta pari a 100 € la somma che essi sono disposti a pagare per la sostenibilità dell’intervento, essi sono disposti a pagare 230 € per acquisire il comfort abitativo. Non meno rilevante, da questa ricerca, emerge poi come abbia prevalso la componente di comunicazione dei concetti che sono usati a volte per sollecitare le preferenze: gli intervistati sono stati positivamente stimolati dai valori impliciti contenuti nella dimensione intangibile/immateriale della sostenibilità, rappresentata come punteggio sintetico ottenuto dall’applicazione del protocollo ITACA, mentre hanno dimostrato un interesse minore a ricevere quella parte di informazione tecnico-ambientale che ne è a fondamento (i valori energetico-ambientali, come la riduzione di emissioni di CO2 [kg/m2anno] e la riduzione del fabbisogno di energia da fonti non rinnovabili [kWh/m2anno]). Questa ricerca si conclude con l’auspicio che una crescita delle conoscenze sulle diverse soluzioni tecniche esistenti, per una edificazione sostenibile, dovrebbe consentire la convergenza dei valori intangibili di comfort e sostenibilità, in una dimensione composita ed innovativa di “comfort sostenibile”. Si dovrebbe favorire l’orientamento delle scelte individuali verso soluzioni di bioedilizia, da considerare anche attrattive dal punto di vista economico, superando le antinomie tra egoismo ed altruismo, nell’attesa che le persone quando scelgono per il benessere del “sé stessi” possono anche tutelare il benessere della collettività.
2022
9788891661036
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/310747
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact