Per il calcolo delle opere di sostegno in condizioni sismiche con il metodo pseudo-statico si assume che un fissato valore di accelerazione equivalente, costante nello spazio e nel tempo, agisca uniformemente nel cuneo di spinta. Al fine di definire tale accelerazione, la nuova proposta di Eurocodice 8 (EN 1998-5) introduce una metodologia che tiene conto dell’asincronia del moto sismico agente sulle opere di sostegno per mezzo di un’analisi di risposta sismica locale 1D. Si tratta di un affinamento delle usuali metodologie che prevedono la definizione di un coefficiente di deformabilità in funzione di due soli parametri: altezza dell’opera e categoria di sottosuolo (v. NTC 2018). In questa memoria, l’applicazione ad un caso reale mostra come la nuova metodologia consenta un utilizzo più consapevole del metodo pseudo-statico; d’altra parte, i risultati di analisi dinamiche 2D evidenziano significativi effetti di variabilità spaziale del moto invitando a riflessioni sull’opportunità di considerare anche gli effetti geometrici nella propagazione delle onde sismiche.
Sulla variabilità spaziale dell'accelerazione nel calcolo delle opere di sostegno in condizioni sismiche / Alesiani, Pierluigi; Ruggeri, Paolo; Fruzzetti, Viviene M. E.; Scarpelli, Giuseppe. - ELETTRONICO. - (2022). (Intervento presentato al convegno Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica - IARG 2022 tenutosi a Università degli Studi della Campania - Luigi Vanvitelli, Caserta nel 7-9 settembre 2022).
Sulla variabilità spaziale dell'accelerazione nel calcolo delle opere di sostegno in condizioni sismiche
Pierluigi Alesiani
;Paolo Ruggeri;Viviene M. E. Fruzzetti;Giuseppe Scarpelli
2022-01-01
Abstract
Per il calcolo delle opere di sostegno in condizioni sismiche con il metodo pseudo-statico si assume che un fissato valore di accelerazione equivalente, costante nello spazio e nel tempo, agisca uniformemente nel cuneo di spinta. Al fine di definire tale accelerazione, la nuova proposta di Eurocodice 8 (EN 1998-5) introduce una metodologia che tiene conto dell’asincronia del moto sismico agente sulle opere di sostegno per mezzo di un’analisi di risposta sismica locale 1D. Si tratta di un affinamento delle usuali metodologie che prevedono la definizione di un coefficiente di deformabilità in funzione di due soli parametri: altezza dell’opera e categoria di sottosuolo (v. NTC 2018). In questa memoria, l’applicazione ad un caso reale mostra come la nuova metodologia consenta un utilizzo più consapevole del metodo pseudo-statico; d’altra parte, i risultati di analisi dinamiche 2D evidenziano significativi effetti di variabilità spaziale del moto invitando a riflessioni sull’opportunità di considerare anche gli effetti geometrici nella propagazione delle onde sismiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.