L’affermazione del trust come strumento atto a perseguire una pluralità di funzioni, non sempre lecite e meritevoli, porta ad interrogarsi sui limiti del suo riconoscimento nell’ordinamento giuridico italiano. Dottrina e giurisprudenza hanno superato le antiche incomprensioni dell’istituto dovute al numerus clausus dei diritti reali e alla riserva di legge sulle limitazioni della responsabilità patrimoniale, ma devono sempre piú confrontarsi con architetture complesse, caratterizzate da smisurate riserve di poteri in capo al disponente e dall’esautorazione del trustee. Di là dall’azione revocatoria, la categoria di origine anglosassone dello sham è apparsa come un rimedio particolarmente adatto a sanzionare diverse manifestazioni patologiche del trust. L’indagine si propone di analizzare l’evoluzione che il concetto di sham sta subendo negli ordinamenti di origine, ma soprattutto l’impatto sull’ordinamento italiano. Esaminati criticamente gli orientamenti che sovrappongono il trust agli istituti di diritto interno, si suggerisce un inquadramento dell’autonomia internazionalprivatistica nell’ordinamento straniero prescelto, sia pure nel doveroso rispetto delle norme imperative interne, delle norme di applicazione necessaria e dell’ordine pubblico.

Lo sham trust nell’ordinamento giuridico italiano. Meritevolezza degli interessi e tecniche di tutela / Perriello, Luca Ettore. - 157:(2017), pp. 1-416.

Lo sham trust nell’ordinamento giuridico italiano. Meritevolezza degli interessi e tecniche di tutela

Perriello, Luca Ettore
2017-01-01

Abstract

L’affermazione del trust come strumento atto a perseguire una pluralità di funzioni, non sempre lecite e meritevoli, porta ad interrogarsi sui limiti del suo riconoscimento nell’ordinamento giuridico italiano. Dottrina e giurisprudenza hanno superato le antiche incomprensioni dell’istituto dovute al numerus clausus dei diritti reali e alla riserva di legge sulle limitazioni della responsabilità patrimoniale, ma devono sempre piú confrontarsi con architetture complesse, caratterizzate da smisurate riserve di poteri in capo al disponente e dall’esautorazione del trustee. Di là dall’azione revocatoria, la categoria di origine anglosassone dello sham è apparsa come un rimedio particolarmente adatto a sanzionare diverse manifestazioni patologiche del trust. L’indagine si propone di analizzare l’evoluzione che il concetto di sham sta subendo negli ordinamenti di origine, ma soprattutto l’impatto sull’ordinamento italiano. Esaminati criticamente gli orientamenti che sovrappongono il trust agli istituti di diritto interno, si suggerisce un inquadramento dell’autonomia internazionalprivatistica nell’ordinamento straniero prescelto, sia pure nel doveroso rispetto delle norme imperative interne, delle norme di applicazione necessaria e dell’ordine pubblico.
2017
Pubblicazioni della Scuola di specializzazione in diritto civile dell'Università di Camerino
978-88-495-3490-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/273055
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