Il quadro epidemiologico all’interno del quale si inseriscono le politiche sanitarie della maggior parte dei paesi industrializzati è caratterizzato dalle note dinamiche di invecchiamento della popolazione, con diminuzione della popolazione attiva contributrice e aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche e che necessitano di assistenza a lungo termine. Spesso l’assistenza è richiesta in forme ad alta intensità di lavoro qualificato – e quindi essa risulta particolarmente costosa. I fabbisogni assistenziali derivanti da tale evoluzione socio-demografica si accompagnano ai crescenti vincoli del bilancio pubblico, ponendo nuove e importanti sfide ai policy-maker, che si trovano a dover bilanciare risorse sempre più limitate in relazione al mantenimento di determinati livelli qualitativi di assistenza sanitaria (OECD 2015a). In questo scenario il caso italiano è emblematico: il fenomeno del “definanziamento del SSN” e l’evoluzione verso un sistema di finanziamento e produzione misti sembra una scelta politicamente già presa anche se non esplicitata, essendo riflessa nelle cifre dei DEF (Documento di Economia e Finanza) e delle Leggi di Stabilità più recenti . Nell’allocazione delle risorse per il Welfare pubblico, il SSN continua a perdere quote, scivolando dal 24% della spesa totale nel 2010 al 21,9% nel 2016 (CERGAS 2017). In particolare, si verifica un progressivo depotenziamento del SSN nelle aree della cronicità, della riabilitazione e delle cure intermedie . Per il futuro, l’evoluzione socio-demografica comporterà una minaccia crescente per l’equità del sistema di Welfare, per la funzionalità dello stesso SSN e per il governo della spesa assistenziale dell’INPS . Del resto, problematiche simili si riscontrano pure in altri Paesi EU – inclusi i cosiddetti “big-5”. Un caso emblematico è quello del Regno Unito, dove i passati tagli al budget della sanità pubblica e la sua strisciante privatizzazione hanno portato all’emersione di una serie impressionante di scandali, casi di mala-sanità e privazione di cura per le fasce più deboli . A fronte di queste sfide epocali, in letteratura ci si interroga sul contributo di sostenibilità che può essere dato dall’innovazione tecnologica; in questo filone sono inseribili anche gli studi che riguardano un insieme eterogeneo di tecnologie digitali oggi etichettato come e-Health. In questo lavoro se ne propone una prima analisi esplorativa per i Paesi UE. Nel paragrafo 2 si descrive l’e-Health, mentre nel 3 si presenta un’analisi empirica della sua diffusione in Europa. Il paragrafo 4 presenta le prospettive future, anche ai fini di policy.

e-Health ed evoluzione dei sistemi sanitari. Un’analisi empirica sull’Europa / Matteucci, N.; Marcatili, M.. - STAMPA. - (2019), pp. 49-68.

e-Health ed evoluzione dei sistemi sanitari. Un’analisi empirica sull’Europa

N. Matteucci
;
2019-01-01

Abstract

Il quadro epidemiologico all’interno del quale si inseriscono le politiche sanitarie della maggior parte dei paesi industrializzati è caratterizzato dalle note dinamiche di invecchiamento della popolazione, con diminuzione della popolazione attiva contributrice e aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche e che necessitano di assistenza a lungo termine. Spesso l’assistenza è richiesta in forme ad alta intensità di lavoro qualificato – e quindi essa risulta particolarmente costosa. I fabbisogni assistenziali derivanti da tale evoluzione socio-demografica si accompagnano ai crescenti vincoli del bilancio pubblico, ponendo nuove e importanti sfide ai policy-maker, che si trovano a dover bilanciare risorse sempre più limitate in relazione al mantenimento di determinati livelli qualitativi di assistenza sanitaria (OECD 2015a). In questo scenario il caso italiano è emblematico: il fenomeno del “definanziamento del SSN” e l’evoluzione verso un sistema di finanziamento e produzione misti sembra una scelta politicamente già presa anche se non esplicitata, essendo riflessa nelle cifre dei DEF (Documento di Economia e Finanza) e delle Leggi di Stabilità più recenti . Nell’allocazione delle risorse per il Welfare pubblico, il SSN continua a perdere quote, scivolando dal 24% della spesa totale nel 2010 al 21,9% nel 2016 (CERGAS 2017). In particolare, si verifica un progressivo depotenziamento del SSN nelle aree della cronicità, della riabilitazione e delle cure intermedie . Per il futuro, l’evoluzione socio-demografica comporterà una minaccia crescente per l’equità del sistema di Welfare, per la funzionalità dello stesso SSN e per il governo della spesa assistenziale dell’INPS . Del resto, problematiche simili si riscontrano pure in altri Paesi EU – inclusi i cosiddetti “big-5”. Un caso emblematico è quello del Regno Unito, dove i passati tagli al budget della sanità pubblica e la sua strisciante privatizzazione hanno portato all’emersione di una serie impressionante di scandali, casi di mala-sanità e privazione di cura per le fasce più deboli . A fronte di queste sfide epocali, in letteratura ci si interroga sul contributo di sostenibilità che può essere dato dall’innovazione tecnologica; in questo filone sono inseribili anche gli studi che riguardano un insieme eterogeneo di tecnologie digitali oggi etichettato come e-Health. In questo lavoro se ne propone una prima analisi esplorativa per i Paesi UE. Nel paragrafo 2 si descrive l’e-Health, mentre nel 3 si presenta un’analisi empirica della sua diffusione in Europa. Il paragrafo 4 presenta le prospettive future, anche ai fini di policy.
2019
Sanità digitale. Riflessioni teoriche ed esperienze applicative
978-88-15-28049-7
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