Introduzione L’emocoltura è un esame di laboratorio dirimente per la diagnosi di batteriemia e fungemia e rappresenta una guida per il clinico per la scelta della terapia antimicrobica. Errori nella procedura di utilizzo e prelievo dell’emocoltura forniscono ai clinici risultati potenzialmente fuorvianti con gravi rischi per la salute del paziente per il mancato riconoscimento dell’agente responsabile della sepsi. Con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’assistenza, di razionalizzare il ricorso agli esami microbiologici cercando di ridurre entro limiti fisiologici la quota di determinazioni analitiche errate e di assicurare correttezza ed uniformità di comportamenti da parte del personale medico ed infermieristico, è stato elaborato un documento aziendale nel quale sono descritte le indicazioni all’esecuzione dell’emocoltura, le modalità di prelievo, di conservazione e trasporto del campione di sangue. L’obiettivo di questo studio è stato quello di mettere in evidenza il grado di qualità e la correttezza delle procedure di prelievo relativamente alla fase preanalitica. Contenuti Dal 2008 è stato attivato un sistema di sorveglianza delle procedure che è tuttora in corso. Gli indicatori di qualità e i rispettivi valori di riferimento che sono stati utilizzati per misurare il processo e l’esito dei diversi interventi, sono stati mutuati dalle linee guida nazionali ed internazionali e sono i seguenti: tasso di contaminazione delle emocolture definendo contaminata una emocoltura con singolo prelievo di microrganismo comune commensale della cute; tasso di emocolture caratterizzate da prelievo singolo; tasso di emocolture con singolo prelievo da CVC. Nei reparti in cui sono state evidenziate maggiori e/o persistenti difformità rispetto agli indicatori proposti sono stati organizzati incontri di audit con il personale e la dirigenza per discutere le possibili azioni correttive. Nel periodo 2008-2017 sono state analizzate 73546 emocolture. In questi anni di osservazione, il tasso di emocolture caratterizzate da prelievo singolo si è gradualmente ridotto, con un aumento significativo della percentuale di prelievi correttamente eseguiti passando da un 85,6% del 2008 ad un 95,1% del 2017. Il test del chi quadro per il trend ha mostrato valori significativi e l’analisi di regressione lineare ha evidenziato un incremento relativo del tasso per semestre. Il tasso di contaminazione delle emocolture si è mantenuto entro livelli accettabili, non superando mai il limite di allarme, seppure con ampie variazioni, soprattutto dopo una fase più omogenea in fase iniziale. Per quanto riguarda il tasso di emocolture prelevate solo da CVC, questo ha subito una significativa riduzione con test di Cochrane-Armitage. Da sottolineare, come i cambiamenti più rilevanti siano stati registrati nei reparti caratterizzati da un numero più elevato di prelievi. Conclusioni Il progetto ha portato ad un miglioramento nella esecuzione del prelievo dell’emocoltura, accompagnato da un tasso di contaminazione stabile, attorno al 5%, a fronte di un dato di letteratura estremamente variabile ma che pone uno standard desiderabile al 3%, e standard in ospedali annessi a centri universitari di formazione, come quello in studio, con percentuali attorno al 6% ed oltre. L’intervento basato su monitoraggio e formazione ha avuto un impatto positivo sulla correttezza della tecnica di prelievo, portando ad una significativa riduzione di prelievi singoli a rischio di impossibile/fuorviante interpretazione del dato.
PROGETTO EMOCOLTURA: MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITÀ / Napolitano, LARA RITA; Martini, Enrica; Grazia Gioia, Maria; Mengoni, Donatella; Orecchioni, Francesca; Arsego, Daniele; DI VINCENZO, Marina; DI BUONO, VALERIO PASQUALE; Dolcini, Jacopo; Sciarra, Iliana; Savini, Sandra; Barbadoro, Pamela; D'Errico, Marcello Mario. - ELETTRONICO. - (2018). (Intervento presentato al convegno 44° Congresso Nazionale ANMDO. Governale l'ospedale del futuro. L'innovazione: sfida e opportunità tenutosi a Padova nel 19-21 novembre).
PROGETTO EMOCOLTURA: MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITÀ
Lara Rita Napolitano;Enrica Martini;Daniele Arsego;Marina Di Vincenzo;Valerio Di Buono;Jacopo Dolcini;Iliana Sciarra;Sandra Savini;Pamela Barbadoro;Marcello Mario D’Errico
2018-01-01
Abstract
Introduzione L’emocoltura è un esame di laboratorio dirimente per la diagnosi di batteriemia e fungemia e rappresenta una guida per il clinico per la scelta della terapia antimicrobica. Errori nella procedura di utilizzo e prelievo dell’emocoltura forniscono ai clinici risultati potenzialmente fuorvianti con gravi rischi per la salute del paziente per il mancato riconoscimento dell’agente responsabile della sepsi. Con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’assistenza, di razionalizzare il ricorso agli esami microbiologici cercando di ridurre entro limiti fisiologici la quota di determinazioni analitiche errate e di assicurare correttezza ed uniformità di comportamenti da parte del personale medico ed infermieristico, è stato elaborato un documento aziendale nel quale sono descritte le indicazioni all’esecuzione dell’emocoltura, le modalità di prelievo, di conservazione e trasporto del campione di sangue. L’obiettivo di questo studio è stato quello di mettere in evidenza il grado di qualità e la correttezza delle procedure di prelievo relativamente alla fase preanalitica. Contenuti Dal 2008 è stato attivato un sistema di sorveglianza delle procedure che è tuttora in corso. Gli indicatori di qualità e i rispettivi valori di riferimento che sono stati utilizzati per misurare il processo e l’esito dei diversi interventi, sono stati mutuati dalle linee guida nazionali ed internazionali e sono i seguenti: tasso di contaminazione delle emocolture definendo contaminata una emocoltura con singolo prelievo di microrganismo comune commensale della cute; tasso di emocolture caratterizzate da prelievo singolo; tasso di emocolture con singolo prelievo da CVC. Nei reparti in cui sono state evidenziate maggiori e/o persistenti difformità rispetto agli indicatori proposti sono stati organizzati incontri di audit con il personale e la dirigenza per discutere le possibili azioni correttive. Nel periodo 2008-2017 sono state analizzate 73546 emocolture. In questi anni di osservazione, il tasso di emocolture caratterizzate da prelievo singolo si è gradualmente ridotto, con un aumento significativo della percentuale di prelievi correttamente eseguiti passando da un 85,6% del 2008 ad un 95,1% del 2017. Il test del chi quadro per il trend ha mostrato valori significativi e l’analisi di regressione lineare ha evidenziato un incremento relativo del tasso per semestre. Il tasso di contaminazione delle emocolture si è mantenuto entro livelli accettabili, non superando mai il limite di allarme, seppure con ampie variazioni, soprattutto dopo una fase più omogenea in fase iniziale. Per quanto riguarda il tasso di emocolture prelevate solo da CVC, questo ha subito una significativa riduzione con test di Cochrane-Armitage. Da sottolineare, come i cambiamenti più rilevanti siano stati registrati nei reparti caratterizzati da un numero più elevato di prelievi. Conclusioni Il progetto ha portato ad un miglioramento nella esecuzione del prelievo dell’emocoltura, accompagnato da un tasso di contaminazione stabile, attorno al 5%, a fronte di un dato di letteratura estremamente variabile ma che pone uno standard desiderabile al 3%, e standard in ospedali annessi a centri universitari di formazione, come quello in studio, con percentuali attorno al 6% ed oltre. L’intervento basato su monitoraggio e formazione ha avuto un impatto positivo sulla correttezza della tecnica di prelievo, portando ad una significativa riduzione di prelievi singoli a rischio di impossibile/fuorviante interpretazione del dato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.