Introduzione. La sepsi è una delle principali cause di morbosità e mortalità nei neonati prematuri e di basso peso alla nascita. I tassi di infezione sono considerati importanti indicatori per la sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria, in particolare nei reparti di terapia intensiva. Lo scopo di questo studio è di sintetizzare i risultati di uno studio di sorveglianza delle infezioni sistemiche in una Unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Metodi. In questo studio, i dati relativi a pazienti ricoverati presso la TIN dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, per almeno 48 ore, sono stati raccolti mediante un sistema sorveglianza attiva e pastiva. Successivamente sono stati presi in esame gli eventi di sepsi corroborati da diagnosi clinica e/o laboratoristica da parte degli specialisti. Sono stati utilizzati i criteri avvalorati dal National Healthcare Safety Network (NHSN) per la definizione di diagnosi di sepsi. Sono stati analizzati i singoli eventi infettivi sistemici. Nel caso di pazienti a cui siano stati diagnosticati più eventi infettivi sistemici, questi sono stati considerati separatamente (più eventi sono possibili nello stesso paziente). Le sepsi sono state distinte secondo un criterio temporale di insorgenza in Early Onset Sepsis (EOS) (manifestatesi entro 72 ore dalla nascita) e in Late Onset Sepsis (LOS). Sono state valutate associazioni bivariate e multivariate rispetto all’outcome di interesse. Risultati. Nello studio sono stati inclusi 3.706 pazienti, di cui maschi il 55,8% (N=2.069). I pazienti caratterizzati da very low birth weight (< 1.500 g) sono stati il 24,4% (N=906). I neonati prematuri di età gestazionale inferiore alle 34 settimane sono stati il 38% (n=1.409). Dall’analisi dei dati risulta che gli episodi di sepsi sono stati 212, con una densità di incidenza globale pari a 5,7‰. L’ isolamento microbiologico laboratoristico è stato rilevato nel 75,5% (N=160) dei casi e per il restante 24,5% (N=52) è stata formulata diagnosi clinica. Prendendo in esame le sepsi confermate mediante esami di laboratorio, le LOS sono state il 77,4% (N=123). Nelle LOS i microrganismi maggiormente isolati sono stati: Stafilococchi coagulasi negativi (33,8%), gruppo KES (Klebsiella, Enterobacter, Serratia) (15,4%), Staphylococcus aureus (13,1%), Enterococcus faecalis (10%). Le EOS sono state il 22,6% ed i microrganismi più frequentemente riscontrati sono stati: Escherichia coli (27%), gruppo KES (18,9%) e Streptococcus agalactiae (16,2%). Conclusioni. La sorveglianza, attiva e passiva nelle unità di TIN, risulta essere un elemento imprescindibile per il miglioramento continuo della qualità delle cure. Il monitoraggio di agenti eziologici e fattori di rischio specifici di infezione rappresenta, infatti, la base per la costruzione di interventi mirati di prevenzione.
Infezioni sistemiche in una Unità di Terapia Intensiva Neonatale: esperienza di studio nel periodo 2008-2017 presso gli Ospedali Riuniti di Ancona / Luciani, A; Arsego, D; Bianchi, E; Formenti, L; Rapazzetti, S; Micheletti, R; TIN Working Collaborative, Group; Somoza Gonzalez, M; Marra, E; Marozzi, S; Bellagamba, Mp; Compagnoni, L; Barbadoro, P; D’Errico, Mm. - In: GIORNALE ITALIANO MULTIDISCIPLINARE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE. - ISSN 2280-644X. - STAMPA. - 8:(2018), pp. 30-30. (Intervento presentato al convegno Attualità e prospettive nella prevenzione e controllo delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie tenutosi a Bergamo nel 21-23 maggio 2018) [10.1716/2942.29568].
Infezioni sistemiche in una Unità di Terapia Intensiva Neonatale: esperienza di studio nel periodo 2008-2017 presso gli Ospedali Riuniti di Ancona
Luciani A;Arsego DMembro del Collaboration Group
;Bianchi EMembro del Collaboration Group
;Formenti LMembro del Collaboration Group
;Rapazzetti SMembro del Collaboration Group
;Micheletti R;Barbadoro P
Conceptualization
;D’Errico MMSupervision
2018-01-01
Abstract
Introduzione. La sepsi è una delle principali cause di morbosità e mortalità nei neonati prematuri e di basso peso alla nascita. I tassi di infezione sono considerati importanti indicatori per la sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria, in particolare nei reparti di terapia intensiva. Lo scopo di questo studio è di sintetizzare i risultati di uno studio di sorveglianza delle infezioni sistemiche in una Unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Metodi. In questo studio, i dati relativi a pazienti ricoverati presso la TIN dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, per almeno 48 ore, sono stati raccolti mediante un sistema sorveglianza attiva e pastiva. Successivamente sono stati presi in esame gli eventi di sepsi corroborati da diagnosi clinica e/o laboratoristica da parte degli specialisti. Sono stati utilizzati i criteri avvalorati dal National Healthcare Safety Network (NHSN) per la definizione di diagnosi di sepsi. Sono stati analizzati i singoli eventi infettivi sistemici. Nel caso di pazienti a cui siano stati diagnosticati più eventi infettivi sistemici, questi sono stati considerati separatamente (più eventi sono possibili nello stesso paziente). Le sepsi sono state distinte secondo un criterio temporale di insorgenza in Early Onset Sepsis (EOS) (manifestatesi entro 72 ore dalla nascita) e in Late Onset Sepsis (LOS). Sono state valutate associazioni bivariate e multivariate rispetto all’outcome di interesse. Risultati. Nello studio sono stati inclusi 3.706 pazienti, di cui maschi il 55,8% (N=2.069). I pazienti caratterizzati da very low birth weight (< 1.500 g) sono stati il 24,4% (N=906). I neonati prematuri di età gestazionale inferiore alle 34 settimane sono stati il 38% (n=1.409). Dall’analisi dei dati risulta che gli episodi di sepsi sono stati 212, con una densità di incidenza globale pari a 5,7‰. L’ isolamento microbiologico laboratoristico è stato rilevato nel 75,5% (N=160) dei casi e per il restante 24,5% (N=52) è stata formulata diagnosi clinica. Prendendo in esame le sepsi confermate mediante esami di laboratorio, le LOS sono state il 77,4% (N=123). Nelle LOS i microrganismi maggiormente isolati sono stati: Stafilococchi coagulasi negativi (33,8%), gruppo KES (Klebsiella, Enterobacter, Serratia) (15,4%), Staphylococcus aureus (13,1%), Enterococcus faecalis (10%). Le EOS sono state il 22,6% ed i microrganismi più frequentemente riscontrati sono stati: Escherichia coli (27%), gruppo KES (18,9%) e Streptococcus agalactiae (16,2%). Conclusioni. La sorveglianza, attiva e passiva nelle unità di TIN, risulta essere un elemento imprescindibile per il miglioramento continuo della qualità delle cure. Il monitoraggio di agenti eziologici e fattori di rischio specifici di infezione rappresenta, infatti, la base per la costruzione di interventi mirati di prevenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.