La dottrina civilistica italiana non ha dedicato attenzioni particolari allo studio delle regole che disciplinano le funzioni e il ruolo, i diritti e i doveri, propri della figura del padre. Storicamente, infatti, l’interesse degli studiosi si è incentrato, piuttosto, sui diritti della donna- moglie e madre - passata, grazie alle numerose riforme del diritto di famiglia, da soggetto in balìa del padre e del marito a persona completamente autonoma ed indipendente. I risultati di quelle riforme (soprattutto di quella dell’abolizione dell’indissolubilità del matrimonio e di quella della disciplina dei casi di interruzione volontaria della gravidanza) hanno determinato quasi un radicale ribaltamento dei ruoli genitoriali, soprattutto nel caso delle crisi della coppia, generando conflitti nei confronti dei quali l’apparato giurisdizionale si è dimostrato non in grado di risolvere i problemi nascenti nella famiglia dalla crisi della coppia. Il legislatore ha continuato ad intervenire (legge sull’affidamento condiviso, riforma della filiazione, legge sulle unioni civili) ma senza risolvere il macro-conflitto che la crisi della coppia inevitabilmente fa nascere sulla ripartizione e sul bilanciamento della gestione della genitorialità. In questo studio l’autore riporta al centro della riflessione temi delicati come quello della possibilità di estendere anche all’uomo il diritto alla procreazione cosciente e responsabile (riconosciuto oggi solo alla donna) e di consentire al padre biologico il diritto di agire in giudizio per far valere il favor veritatis.
IL RUOLO DEL PADRE TRA PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E DIRITTO DI INCLUSIONE / Putti, Pietro Maria. - STAMPA. - 10:(2018).
IL RUOLO DEL PADRE TRA PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E DIRITTO DI INCLUSIONE
Pietro Maria Putti
2018-01-01
Abstract
La dottrina civilistica italiana non ha dedicato attenzioni particolari allo studio delle regole che disciplinano le funzioni e il ruolo, i diritti e i doveri, propri della figura del padre. Storicamente, infatti, l’interesse degli studiosi si è incentrato, piuttosto, sui diritti della donna- moglie e madre - passata, grazie alle numerose riforme del diritto di famiglia, da soggetto in balìa del padre e del marito a persona completamente autonoma ed indipendente. I risultati di quelle riforme (soprattutto di quella dell’abolizione dell’indissolubilità del matrimonio e di quella della disciplina dei casi di interruzione volontaria della gravidanza) hanno determinato quasi un radicale ribaltamento dei ruoli genitoriali, soprattutto nel caso delle crisi della coppia, generando conflitti nei confronti dei quali l’apparato giurisdizionale si è dimostrato non in grado di risolvere i problemi nascenti nella famiglia dalla crisi della coppia. Il legislatore ha continuato ad intervenire (legge sull’affidamento condiviso, riforma della filiazione, legge sulle unioni civili) ma senza risolvere il macro-conflitto che la crisi della coppia inevitabilmente fa nascere sulla ripartizione e sul bilanciamento della gestione della genitorialità. In questo studio l’autore riporta al centro della riflessione temi delicati come quello della possibilità di estendere anche all’uomo il diritto alla procreazione cosciente e responsabile (riconosciuto oggi solo alla donna) e di consentire al padre biologico il diritto di agire in giudizio per far valere il favor veritatis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.