Restauro e conservazione dell'architettura del Novecento: l'esperienza dell'edilizia italiana tra gli anni Venti e Sessanta. Piani conoscitivi, strumenti operativi e sviluppi didattici Parole chiave: restauro, conservazione, architettura moderna, novecento, didattica Restauro e conservazione dell'architettura del Novecento (FM) Nell'ottica suggerita sulle pratiche di intervento nel costruito, evidenziandone i possibili nodi problematici attuali, vorrei qui riassumere ed illustrare alcuni temi specifici della ricerca e della didattica svolti nel corso di restauro architettonico, incentrati sulle varie ed articolate problematiche del restauro e della conservazione dell'architettura del Novecento. Si evidenziano i seguenti argomenti-guida: il primo (Giuliano) si rivolge allo studio sistematico della manualistica d'epoca finalizzato alla creazione di un database tecnico sulle nuove applicazioni introdotte nell'architettura italiana tra gli anni Venti e Quaranta, indagando le mutue implicazioni generatesi fra politica, architettura e produzione industriale che hanno allora influenzato gli indirizzi della sperimentazione nel linguaggio progettuale. L'impellenza determinata dalla cronologia di queste architetture oramai progressivamente sempre più tutelate e vincolate ci sollecita ad approfondire la conoscenza tecnica al servizio del restauro dell'architettura moderna. Si programma così un confronto serrato tra la documentazione progettuale d'archivio, il rilievo e l'analisi dei manufatti indagando lo 'scarto' tra architettura progettata e architettura costruita con esiti in grado di modificare anche la valutazione storico critica di alcune 'icone' della produzione architettonica del periodo. Sempre in questo contesto si inserisce il secondo filone (Petetta), riferito all'edilizia sociale sovvenzionata del dopoguerra, ovvero i piani INA-CASA (1949-63) i quali, nonostante l'economicità delle realizzazioni, hanno portato spesso alla costruzione di edifici qualitativamente evoluti e di buona firma. Emergenze urbane che in molti casi – per qualità e/o cronologia – risultano essere 'vincolate' o in via di emissione di futuro vincolo da parte delle Soprintendenze che richiedono nuovi strumenti/requisiti normativi con i quali affrontare, anche in termini amministrativi la dovuta tutela. Infine, il terzo ambito (Marcelli) si pone l'obiettivo di individuare specifiche linee didattiche per l'insegnamento del moderno e del suo restauro, implicando approfondimenti teoretici sull'analisi del 'valore' dell'opera architettonica e la conseguente comparazione e valutazione delle opportune metodologie dell'intervento, tra conservazione e/o ripristino riferite alla 'monumentalità' dell'antico e quella del moderno. I materiali dell'architettura italiana tra le due guerre: conoscenza e catalogazione per il restauro architettonico (AAG) Le diverse iniziative volte a divulgare l'architettura del primo Novecento, in particolare quelle più recenti, hanno ormai introdotto definitivamente tale produzione nel dibattito sul restauro in corso, nonostante ancora oggi risulti difficile individuare un approccio metodologico che coinvolga i diversi contributi stilistici che hanno caratterizzato questo periodo. Superato l'approccio meramente stilistico, che tendeva ad attribuire maggior valore storico ed artistico ai contributi del movimento moderno, rispetto a testimonianze architettoniche legate ad altri linguaggi, lo sforzo che si sta conducendo è quello di ricercare un modello analitico coerente con i diversi stili.
Restauro e conservazione dell’architettura del Novecento: l’esperienza dell’edilizia italiana tra gli anni Venti e Sessanta. Piani conoscitivi, strumenti operativi e sviluppi didattici / Mariano, Fabio; Giuliano, Andrea A.; Marcelli, Fabio; Petetta, Leonardo. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 448-458. (Intervento presentato al convegno RICerca/REStauro tenutosi a Roma, Italia nel 26 e 27 Settembre 2016).
Restauro e conservazione dell’architettura del Novecento: l’esperienza dell’edilizia italiana tra gli anni Venti e Sessanta. Piani conoscitivi, strumenti operativi e sviluppi didattici
MARIANO, FABIO;MARCELLI, FABIO;PETETTA, LEONARDO
2017-01-01
Abstract
Restauro e conservazione dell'architettura del Novecento: l'esperienza dell'edilizia italiana tra gli anni Venti e Sessanta. Piani conoscitivi, strumenti operativi e sviluppi didattici Parole chiave: restauro, conservazione, architettura moderna, novecento, didattica Restauro e conservazione dell'architettura del Novecento (FM) Nell'ottica suggerita sulle pratiche di intervento nel costruito, evidenziandone i possibili nodi problematici attuali, vorrei qui riassumere ed illustrare alcuni temi specifici della ricerca e della didattica svolti nel corso di restauro architettonico, incentrati sulle varie ed articolate problematiche del restauro e della conservazione dell'architettura del Novecento. Si evidenziano i seguenti argomenti-guida: il primo (Giuliano) si rivolge allo studio sistematico della manualistica d'epoca finalizzato alla creazione di un database tecnico sulle nuove applicazioni introdotte nell'architettura italiana tra gli anni Venti e Quaranta, indagando le mutue implicazioni generatesi fra politica, architettura e produzione industriale che hanno allora influenzato gli indirizzi della sperimentazione nel linguaggio progettuale. L'impellenza determinata dalla cronologia di queste architetture oramai progressivamente sempre più tutelate e vincolate ci sollecita ad approfondire la conoscenza tecnica al servizio del restauro dell'architettura moderna. Si programma così un confronto serrato tra la documentazione progettuale d'archivio, il rilievo e l'analisi dei manufatti indagando lo 'scarto' tra architettura progettata e architettura costruita con esiti in grado di modificare anche la valutazione storico critica di alcune 'icone' della produzione architettonica del periodo. Sempre in questo contesto si inserisce il secondo filone (Petetta), riferito all'edilizia sociale sovvenzionata del dopoguerra, ovvero i piani INA-CASA (1949-63) i quali, nonostante l'economicità delle realizzazioni, hanno portato spesso alla costruzione di edifici qualitativamente evoluti e di buona firma. Emergenze urbane che in molti casi – per qualità e/o cronologia – risultano essere 'vincolate' o in via di emissione di futuro vincolo da parte delle Soprintendenze che richiedono nuovi strumenti/requisiti normativi con i quali affrontare, anche in termini amministrativi la dovuta tutela. Infine, il terzo ambito (Marcelli) si pone l'obiettivo di individuare specifiche linee didattiche per l'insegnamento del moderno e del suo restauro, implicando approfondimenti teoretici sull'analisi del 'valore' dell'opera architettonica e la conseguente comparazione e valutazione delle opportune metodologie dell'intervento, tra conservazione e/o ripristino riferite alla 'monumentalità' dell'antico e quella del moderno. I materiali dell'architettura italiana tra le due guerre: conoscenza e catalogazione per il restauro architettonico (AAG) Le diverse iniziative volte a divulgare l'architettura del primo Novecento, in particolare quelle più recenti, hanno ormai introdotto definitivamente tale produzione nel dibattito sul restauro in corso, nonostante ancora oggi risulti difficile individuare un approccio metodologico che coinvolga i diversi contributi stilistici che hanno caratterizzato questo periodo. Superato l'approccio meramente stilistico, che tendeva ad attribuire maggior valore storico ed artistico ai contributi del movimento moderno, rispetto a testimonianze architettoniche legate ad altri linguaggi, lo sforzo che si sta conducendo è quello di ricercare un modello analitico coerente con i diversi stili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.