Una sfida: presentare, ad una platea vasta di amanti dell’Italia, il “respiro” in affanno di un Paese in bilico tra baratro e salvezza. Affratellati nel tentativo, forse vano, di ritrovare la melodia, le sfumature, le essenze, gli acuti e gli assoli della poesia di un Paese, alcuni amici si sono trovati assieme, nell’“impresa”, tanto affascinante quanto dolorosa, alla ricerca del respiro italiano, forse un anelito di speranza, o forse il rantolo di una immensa bellezza, reincarnata, chissà, nella “parola” di pochi “pellegrini” innamorati di luoghi del pensiero e della pietra, dispersi nella vertigine del Paese Italia. Sono esplose mai assopite sensibilità sulla bellezza, sullo splendore e sulla crisi della città, sulle sinfonie cromatiche delle città italiane: risuonano come campane a festa che rinviano ad altre ed altre ancora fino a legare, come in una tela di ragno, tutti i centri urbani e le campagne, e l’intero Paese. Una sfida comunicata in termini più percettivi che razionali, più letterari che scientifici. Nasce così, dalle spume del mare, Il respiro italiano: il completamento ideale della trilogia di affetti letterari verso la propria città, Il profumo della città, la propria regione, Marche. Il battito della mia terra, il proprio Paese. Storie di città, storie di uomini e di animali. Evocazioni letterarie e visionarie di una terra radicata nel cuore. Il racconto inizia con seduzioni fotografiche improvvise: le Marche hanno il volto della campagna fertile, del paesaggio splendente, della buona terra e della buona vita. Il Preludio racconta di un viandante sulle tracce della propria origine attraverso gli occhi di un vecchio lettore di tarocchi. Allude al senso profondo dell’essere italiano, al mistero che abita ogni frammento di questa terra e all’impossibilità di identificarsi con una sola sua parte. Attraverso le pagine di tanti studiosi sulle eccellenze della ricerca universitaria si sviluppa un itinerario capace di cogliere la dimensione bioregionalista in tutte le sue sfumature, dalla produzione agro-enogastronomica, all’attività agricola ecosostenibile, alla crescente domanda sociale di modelli di vita più adeguati alle esigenze degli anziani e dei giovani, a forme di simbiosi tra ambiente rurale e sistemi insediativi diffusi. L’Interludio intreccia fili conduttori che guidano il transito dal genius loci regionale a quello italiano. Il respiro italiano prende così forma in un moderno “viaggio in Italia”, attraverso le oasi tempestose di Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Napoli e tante altre meraviglie urbane, per ascoltare il battito di un Paese in difficoltà, e il suo anelito a riprendere il suo regale respiro. Infine l’Epilogo, l’abbraccio indissolubile alla bellezza. Il viandante solitario che in ogni luogo “annusa” il profumo delle città italiane è lo stesso spirito del libro, che pone lo sguardo sulla vita e sulle cose, con l’istintiva felicità di chi scruta le tracce di una grande bellezza offuscata, nascosta tra i solchi della nostra terra, testamento vivo per i propri figli, a cui, idealmente, sono affidati questi scritti.

Il respiro italiano / Bedini, MARIA ANGELA; Bronzini, Fabio; Marinelli, Giovanni. - ELETTRONICO. - 11:(2017), pp. 303-304.

Il respiro italiano

BEDINI, MARIA ANGELA;BRONZINI, FABIO;MARINELLI, GIOVANNI
2017-01-01

Abstract

Una sfida: presentare, ad una platea vasta di amanti dell’Italia, il “respiro” in affanno di un Paese in bilico tra baratro e salvezza. Affratellati nel tentativo, forse vano, di ritrovare la melodia, le sfumature, le essenze, gli acuti e gli assoli della poesia di un Paese, alcuni amici si sono trovati assieme, nell’“impresa”, tanto affascinante quanto dolorosa, alla ricerca del respiro italiano, forse un anelito di speranza, o forse il rantolo di una immensa bellezza, reincarnata, chissà, nella “parola” di pochi “pellegrini” innamorati di luoghi del pensiero e della pietra, dispersi nella vertigine del Paese Italia. Sono esplose mai assopite sensibilità sulla bellezza, sullo splendore e sulla crisi della città, sulle sinfonie cromatiche delle città italiane: risuonano come campane a festa che rinviano ad altre ed altre ancora fino a legare, come in una tela di ragno, tutti i centri urbani e le campagne, e l’intero Paese. Una sfida comunicata in termini più percettivi che razionali, più letterari che scientifici. Nasce così, dalle spume del mare, Il respiro italiano: il completamento ideale della trilogia di affetti letterari verso la propria città, Il profumo della città, la propria regione, Marche. Il battito della mia terra, il proprio Paese. Storie di città, storie di uomini e di animali. Evocazioni letterarie e visionarie di una terra radicata nel cuore. Il racconto inizia con seduzioni fotografiche improvvise: le Marche hanno il volto della campagna fertile, del paesaggio splendente, della buona terra e della buona vita. Il Preludio racconta di un viandante sulle tracce della propria origine attraverso gli occhi di un vecchio lettore di tarocchi. Allude al senso profondo dell’essere italiano, al mistero che abita ogni frammento di questa terra e all’impossibilità di identificarsi con una sola sua parte. Attraverso le pagine di tanti studiosi sulle eccellenze della ricerca universitaria si sviluppa un itinerario capace di cogliere la dimensione bioregionalista in tutte le sue sfumature, dalla produzione agro-enogastronomica, all’attività agricola ecosostenibile, alla crescente domanda sociale di modelli di vita più adeguati alle esigenze degli anziani e dei giovani, a forme di simbiosi tra ambiente rurale e sistemi insediativi diffusi. L’Interludio intreccia fili conduttori che guidano il transito dal genius loci regionale a quello italiano. Il respiro italiano prende così forma in un moderno “viaggio in Italia”, attraverso le oasi tempestose di Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Napoli e tante altre meraviglie urbane, per ascoltare il battito di un Paese in difficoltà, e il suo anelito a riprendere il suo regale respiro. Infine l’Epilogo, l’abbraccio indissolubile alla bellezza. Il viandante solitario che in ogni luogo “annusa” il profumo delle città italiane è lo stesso spirito del libro, che pone lo sguardo sulla vita e sulle cose, con l’istintiva felicità di chi scruta le tracce di una grande bellezza offuscata, nascosta tra i solchi della nostra terra, testamento vivo per i propri figli, a cui, idealmente, sono affidati questi scritti.
2017
Il Paese che vorrei 2.0 - The town I would 2.0
978-88-7603-158-8
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/234457
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