Il protocollo di studio è quello messo a punto dal Progetto Europeo HALT {Healthcare-Associated infections in Long-Term care facilities in Europe), al quale hanno aderito, nel 2013, 19 paesi dell'Unione Europea per un totale di oltre 1000 strutture.18418 ospiti, su 18671 presenti nel giorno della rilevazione, sono risultati eleggibili ed inclusi nello studio. La popolazione era molto anziana (51% età pari o superiore a 85 anni), di sesso prevalentemente femminile (i maschi sono stati il 26,5% degli eleggibili) e a elevato carico assistenziale: il 78,3% dei residenti presentava incontinenza fecale e/o urinaria, il 70,3% era allettato o non autonomo nella deambulazione e il 65,5% presentava disorientamento nel tempo e/o nello spazio. Durante lo studio 616 ospiti presentavano una infezione correlata all'assistenza il giorno dello studio per una prevalenza pari a 3,3%, equivalente a 1 ospite ogni 30. Il 6% degli ospiti infetti presentava più di una infezione. Le infezioni delle vie respiratorie sono state le più frequenti (38% del totale). Di queste le infezioni delle basse vie respiratorie (23%) e le polmoniti (4%) rappresentavano 1 infezione su 4 tra tutte le infezioni diagnosticate. La prevalenza è pari a 1,4/100 ospiti. Durante lo studio 739 ospiti erano in trattamento con un antibiotico sistemico, per una prevalenza pari a 4% dei residenti eleggibili, equivalente a un 1 ospite in trattamento ogni 25. 692 antibiotici sono stati somministrati come terapia di un'infezione: la maggior parte destinata al trattamento di infezioni respiratorie (46%) o urinarie (29%) o infezioni della cute/tessuti molli (12%). Di 94 trattamenti per profilassi circa la metà sono stati somministrati per la prevenzione di infezioni urinarie (48%). Durante lo studio sono stati richiesti 171 esami microbiologici dei quali 142 sono risultati positivi (83%). Dei 146 microrganismi per i quali doveva essere indicata specifica resistenza, il 47% era resistente ad almeno un antibiotico, il 34% era sensibile, nel rimanente 19% dei casi l'informazione non era nota.Le infezioni correlate all'assistenza e la diffusione di microrganismi antibiotico resistenti nelle strutture residenziali per anziani rappresentano un fenomeno rilevante, come testimoniato dai dati rilevati nell'ambito del progetto HALT2. Per ridurre il rischio di ciascun residente di contrarre una infezione e il rischio per la comunità, che vengano selezionati e diffusi microrganismi antibiotico resistenti, è necessario mettere in atto prioritariamente quanto segue: disporre in ciascuna struttura di dati sulle infezioni, l'uso di antibiotici e l'isolamento di microrganismi antibiotico resistenti; promuovere l'uso di pratiche assistenziali "sicure"; Individuare gli ambiti prioritari delle infezioni e di uso non appropriato di antibiotici.

La prevalenza di infezioni e dell’uso di antibiotici nelle strutture residenziali per anziani. I risultati del Progetto HALT2-2013. Report Nazionale / Ricchizzi, E; Parruti G, Moro M. L.; Palmieri, D; Brusaferro, S; Arnoldo, L; Cocconi, R; Puro, V; Ferraro, F; Ruscitti, Le; D'Errico, Marcello Mario; Zotti C., Murolo G; Agodi, A; Torregrossa, V; Cunsolo, R; Fedeli, U; Schievano, E; Carlucci, F.. - (2014), pp. 1-7.

La prevalenza di infezioni e dell’uso di antibiotici nelle strutture residenziali per anziani. I risultati del Progetto HALT2-2013. Report Nazionale

D'ERRICO, Marcello Mario;
2014-01-01

Abstract

Il protocollo di studio è quello messo a punto dal Progetto Europeo HALT {Healthcare-Associated infections in Long-Term care facilities in Europe), al quale hanno aderito, nel 2013, 19 paesi dell'Unione Europea per un totale di oltre 1000 strutture.18418 ospiti, su 18671 presenti nel giorno della rilevazione, sono risultati eleggibili ed inclusi nello studio. La popolazione era molto anziana (51% età pari o superiore a 85 anni), di sesso prevalentemente femminile (i maschi sono stati il 26,5% degli eleggibili) e a elevato carico assistenziale: il 78,3% dei residenti presentava incontinenza fecale e/o urinaria, il 70,3% era allettato o non autonomo nella deambulazione e il 65,5% presentava disorientamento nel tempo e/o nello spazio. Durante lo studio 616 ospiti presentavano una infezione correlata all'assistenza il giorno dello studio per una prevalenza pari a 3,3%, equivalente a 1 ospite ogni 30. Il 6% degli ospiti infetti presentava più di una infezione. Le infezioni delle vie respiratorie sono state le più frequenti (38% del totale). Di queste le infezioni delle basse vie respiratorie (23%) e le polmoniti (4%) rappresentavano 1 infezione su 4 tra tutte le infezioni diagnosticate. La prevalenza è pari a 1,4/100 ospiti. Durante lo studio 739 ospiti erano in trattamento con un antibiotico sistemico, per una prevalenza pari a 4% dei residenti eleggibili, equivalente a un 1 ospite in trattamento ogni 25. 692 antibiotici sono stati somministrati come terapia di un'infezione: la maggior parte destinata al trattamento di infezioni respiratorie (46%) o urinarie (29%) o infezioni della cute/tessuti molli (12%). Di 94 trattamenti per profilassi circa la metà sono stati somministrati per la prevenzione di infezioni urinarie (48%). Durante lo studio sono stati richiesti 171 esami microbiologici dei quali 142 sono risultati positivi (83%). Dei 146 microrganismi per i quali doveva essere indicata specifica resistenza, il 47% era resistente ad almeno un antibiotico, il 34% era sensibile, nel rimanente 19% dei casi l'informazione non era nota.Le infezioni correlate all'assistenza e la diffusione di microrganismi antibiotico resistenti nelle strutture residenziali per anziani rappresentano un fenomeno rilevante, come testimoniato dai dati rilevati nell'ambito del progetto HALT2. Per ridurre il rischio di ciascun residente di contrarre una infezione e il rischio per la comunità, che vengano selezionati e diffusi microrganismi antibiotico resistenti, è necessario mettere in atto prioritariamente quanto segue: disporre in ciascuna struttura di dati sulle infezioni, l'uso di antibiotici e l'isolamento di microrganismi antibiotico resistenti; promuovere l'uso di pratiche assistenziali "sicure"; Individuare gli ambiti prioritari delle infezioni e di uso non appropriato di antibiotici.
2014
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