Lo studio è stato condotto nel perìodo settembre-ottobre 2011 ed hanno partecipato 49 ospedali di 19 regioni/Province autonome. Sono stati raccolti dati su 14.784 Pazienti (mediana in ciascun ospedale pari a 247; range 44-1071): 40% degenti in area medica, 33% in area chirurgica, 8% in ginecologia/ostetricia, 7% In terapia intensiva, 5% in pediatria, 3% in psichiatria, 2% in geriatria e 2% in riabilitazione. Il 49,8% dei pazienti aveva 65 anni o più. Il 66,8% dei pazienti studiati era portatore, il giorno dello studio, di almeno un dispositivo invasivo: il 55,9% di un catetere vascolare periferico; il 24,7% di un catetere urinario; il 12,1% di un catetere vascolare centrale; il 3,0% dei pazienti era intubato. La prevalenza di pazienti con almeno una infezione correlata all'assistenza (infezione comparsa dopo 48 ore dai ricovero in ospedale o presente al ricovero in un paziente trasferito da un altro ospedale per acuti) è del 6.3%. La prevalenza di infezioni varia: per dimensioni dell'ospedale: da 3,2% negli ospedali di piccole dimensioni a 6,8% in quelli di grandi dimensioni; per disciplina di ricovero: da 1,1% In pediatria a 14,8% in terapia intensiva; per classe di età: da 3,3% in età neonatale/pediatrica a 7,7% negli anziani; per gravità delle condizioni cllniche di base, da 4,5% nei pazienti con patologia "non fatale" secondo McCabea 13,0% in quella con patologia rapidamente fatale; per esposizione a procedure invasive: da 5,6% nei pazienti non intubati a 30,9% in quelli intubati; da 4,2% nei pazienti non esposti a catetere vascolare centrale a 21,4% negli esposti a tali dispositivi; da 4% nei pazienti senza catetere urinario a 13,2% in quelli cateterizzati. Le infezioni più frequentemente riportate sono quelle respiratorie (24,1%), urinarie (20,8%), le infezioni del sito chirurgico (16,2%) le batteriemie (15,8%). Escherìchla coli, Klebslella pneumonlae, Pseudomonas aeruglnosa e Staphylococcus aureus rappresentano più del 40% di tutti gli isolamenti. Sono tutti frequentemente antibicoresistenti: il 34% di E.coli e 65,2% di K.pneumonìae è resistente alle cefalosporine di III generazione; 48,9% di K.pneumonlae e 39,1% di P.aeruginosa è resistente ai carbapenemi; 58.6% di S.aureus è resistente alla meticillina. La prevalenza osservata di pazienti con almeno un trattamento antibiotico è pari a 44%. Il trattamento era motivato da terapia nel 53% dei casi, da profilassi nel 43% (di cui nel 56% dei casi profilassi medica e nel 44% chirurgica), da altro o non indicato nel rimanente 4%. Le classi di antibiotico utilizzate più frequentemente sono i fluorochinoloni, le cefalosporine di terza generazione e le associazioni di penicilline, incluse le associazioni con gli inibitori delle beta-lattamasi.

Studio di prevalenza europeo su infezioni correlate all'assistenza e uso degli antibiotici negli ospedali per acuti / Ricchizzi, E; Morsillo, E; Buttazzi, R; Pan, A; Gagliotti, C; Morandi, M; Marchi, M; Cappelli, V; Parenti, M; Moro, Ml; D'Errico, Marcello Mario; Prospero, Emilia; Barbadoro, Pamela. - STAMPA. - (2013), pp. 1-88.

Studio di prevalenza europeo su infezioni correlate all'assistenza e uso degli antibiotici negli ospedali per acuti

D'ERRICO, Marcello Mario;PROSPERO, Emilia;BARBADORO, Pamela
2013-01-01

Abstract

Lo studio è stato condotto nel perìodo settembre-ottobre 2011 ed hanno partecipato 49 ospedali di 19 regioni/Province autonome. Sono stati raccolti dati su 14.784 Pazienti (mediana in ciascun ospedale pari a 247; range 44-1071): 40% degenti in area medica, 33% in area chirurgica, 8% in ginecologia/ostetricia, 7% In terapia intensiva, 5% in pediatria, 3% in psichiatria, 2% in geriatria e 2% in riabilitazione. Il 49,8% dei pazienti aveva 65 anni o più. Il 66,8% dei pazienti studiati era portatore, il giorno dello studio, di almeno un dispositivo invasivo: il 55,9% di un catetere vascolare periferico; il 24,7% di un catetere urinario; il 12,1% di un catetere vascolare centrale; il 3,0% dei pazienti era intubato. La prevalenza di pazienti con almeno una infezione correlata all'assistenza (infezione comparsa dopo 48 ore dai ricovero in ospedale o presente al ricovero in un paziente trasferito da un altro ospedale per acuti) è del 6.3%. La prevalenza di infezioni varia: per dimensioni dell'ospedale: da 3,2% negli ospedali di piccole dimensioni a 6,8% in quelli di grandi dimensioni; per disciplina di ricovero: da 1,1% In pediatria a 14,8% in terapia intensiva; per classe di età: da 3,3% in età neonatale/pediatrica a 7,7% negli anziani; per gravità delle condizioni cllniche di base, da 4,5% nei pazienti con patologia "non fatale" secondo McCabea 13,0% in quella con patologia rapidamente fatale; per esposizione a procedure invasive: da 5,6% nei pazienti non intubati a 30,9% in quelli intubati; da 4,2% nei pazienti non esposti a catetere vascolare centrale a 21,4% negli esposti a tali dispositivi; da 4% nei pazienti senza catetere urinario a 13,2% in quelli cateterizzati. Le infezioni più frequentemente riportate sono quelle respiratorie (24,1%), urinarie (20,8%), le infezioni del sito chirurgico (16,2%) le batteriemie (15,8%). Escherìchla coli, Klebslella pneumonlae, Pseudomonas aeruglnosa e Staphylococcus aureus rappresentano più del 40% di tutti gli isolamenti. Sono tutti frequentemente antibicoresistenti: il 34% di E.coli e 65,2% di K.pneumonìae è resistente alle cefalosporine di III generazione; 48,9% di K.pneumonlae e 39,1% di P.aeruginosa è resistente ai carbapenemi; 58.6% di S.aureus è resistente alla meticillina. La prevalenza osservata di pazienti con almeno un trattamento antibiotico è pari a 44%. Il trattamento era motivato da terapia nel 53% dei casi, da profilassi nel 43% (di cui nel 56% dei casi profilassi medica e nel 44% chirurgica), da altro o non indicato nel rimanente 4%. Le classi di antibiotico utilizzate più frequentemente sono i fluorochinoloni, le cefalosporine di terza generazione e le associazioni di penicilline, incluse le associazioni con gli inibitori delle beta-lattamasi.
2013
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