Sono state studiate le trasformazioni indotte dal processo di carbonatazione sullo strato di passivazione dello zinco nel calcestruzzo. La ricerca è stata condotta immergendo delle lamine di zinco puro in cubetti di calcestruzzo preparati con cemento Portland 52,5 R. I cubetti sono stati esposti all’aria per 39 giorni e poi messi in camera di carbonatazione per 178 giorni; durante questi periodi sono stati monitorati i potenziali (Ecorr) e le velocità di corrosione (vcorr) dei lamierini. Dopo determinati tempi di esposizione, alcuni cubetti sono stati rotti all’interfaccia metallo-pasta di cemento e le lamine di zinco sono state estratte e sottoposte all’analisi diffrattometrica ai raggi X e all’osservazione al microscopio elettronico a scansione. Nonostante le misure di Ecorr e vcorr non indichino particolari variazioni del comportamento a corrosione dello zinco con la carbonatazione del calcestruzzo, l’analisi diffrattometrica a raggi X e l’osservazione al microscopio elettronico a scansione, effettuate sulla superficie dei lamierini, dimostrano che il processo di cabonatazione del calcestruzzo porta alla distruzione dello strato di CHZ e alla formazione di idrozincite, che ha proprietà passivanti minori del CHZ.
Corrosione dello zinco nel calcestruzzo in condizioni di cabonatazione / Roventi, Gabriella; Bellezze, Tiziano; Fratesi, Romeo. - (2013). (Intervento presentato al convegno Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione tenutosi a Centro Congressi Federico II - Napoli nel 10-11-12 luglio 2013).
Corrosione dello zinco nel calcestruzzo in condizioni di cabonatazione
ROVENTI, Gabriella;BELLEZZE, Tiziano;FRATESI, Romeo
2013-01-01
Abstract
Sono state studiate le trasformazioni indotte dal processo di carbonatazione sullo strato di passivazione dello zinco nel calcestruzzo. La ricerca è stata condotta immergendo delle lamine di zinco puro in cubetti di calcestruzzo preparati con cemento Portland 52,5 R. I cubetti sono stati esposti all’aria per 39 giorni e poi messi in camera di carbonatazione per 178 giorni; durante questi periodi sono stati monitorati i potenziali (Ecorr) e le velocità di corrosione (vcorr) dei lamierini. Dopo determinati tempi di esposizione, alcuni cubetti sono stati rotti all’interfaccia metallo-pasta di cemento e le lamine di zinco sono state estratte e sottoposte all’analisi diffrattometrica ai raggi X e all’osservazione al microscopio elettronico a scansione. Nonostante le misure di Ecorr e vcorr non indichino particolari variazioni del comportamento a corrosione dello zinco con la carbonatazione del calcestruzzo, l’analisi diffrattometrica a raggi X e l’osservazione al microscopio elettronico a scansione, effettuate sulla superficie dei lamierini, dimostrano che il processo di cabonatazione del calcestruzzo porta alla distruzione dello strato di CHZ e alla formazione di idrozincite, che ha proprietà passivanti minori del CHZ.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.